19 dic 2007

Buon Natale Precario.
Ragazzi, per favore, inviatemi qualche lettera positiva. Ogni mattina dopo aver letto le vostre testimonianze ho un leggero orientamento verso il suicidio. Per questo oggi ho deciso di cambiare, di pubblicare la mail di Francesco. Un ragazzo fortunato di 30 anni, che fa l’insegnante, ha uno stipendio di 1.172 euro per ben nove mesi all’anno ed è pagato dallo Stato con qualche mese di piccolo ritardo. E’ un bamboccione viziato dalla mamma. Beato lui che se lo può permettere.Il precario sta diventando la normalità, è un’epidemia, tra poco la maggioranza degli italiani sarà precaria. I pochi assunti a tempo indeterminato saranno visti come dei profittatori, dei raccomandati, degli sfruttatori del popolo.Scaricate il libro "Schiavi Moderni", è la lettura ideale per passare un Buon Natale Precario.“Caro Beppe,mi chiamo Francesco, ho 30 anni, sono professore di lettere nei licei. Sono laureato in Lettere Classiche, mi sono abilitato all'insegnamento delle materie letterarie e del latino appena terminata l'università, da tre anni docente a tutti gli effetti.Negli anni della Specializzazione (la famigerata SSIS), ci era stato preventivato un periodo di precariato, o di "gavetta" come viene chiamato dai colleghi: anni difficili, di supplenze, di ore rubate qua e là, di stipendi scostanti e di didattiche incerte.Da giugno non vedo l'ombra di un quattrino: dopo aver terminato le lezioni del passato anno scolastico, mi sono dovuto arrangiare durante l'estate, sperando in nuove chiamate a settembre.All'apertura del nuovo anno scolastico, il Ministro Fioroni è sembrato venirci incontro stabilendo che per le supplenze di lungo corso, quelle annuali fosse il Ministero del Tesoro ad erogare gli stipendi, e non le casse dei licei. Questo per assicurare che tutti i docenti ricevessero il loro compenso con regolarità, e non dopo cinque o sei mesi.Dovrei essere uno dei beneficiari della nuova direttiva, “dovrei”: insegno in un liceo con un contratto annuale, ho più di cento studenti, percorro ogni giorno 80 km per recarmi al lavoro, per non parlare delle riunioni, colloqui e consigli di classe, straordinari, gite e sportelli didattici.E di stipendio ancora non se ne parla. A fine novembre ho ricevuto quello di ottobre: 1.172 euro. Poi più nulla. Ci sono giovani colleghi non pagati da settembre.La mia fortuna è di essere un perfetto “bamboccione”: vivo ancora in casa con mia madre, che per lo meno mi anticipa i soldi per la benzina, in attesa di ricevere il dovuto.Fa parte della cultura popolare ritenere che gli insegnanti non lavorino a sufficienza,che siano dei fannulloni: diciotto ore settimanali sono un lusso. Ho più di cento studenti: credete che bastino diciotto ore per gestire, organizzare e preparare il lavoro in classe? A casa le ore raddoppiano: pile di compiti da correggere, lezioni da preparare, prove di verifica.Ci assumono a settembre e ci licenziano a metà di giugno, un totale di nove mensilità. Non possiamo ammalarci né prenderci un giorno di permesso.Ho sgobbato all'università per laurearmi nei giusti tempi, sono riuscito subito ad accedere e a superare il biennio di abilitazione ed ancora devo chiedere i soldi a mia madre per la benzina.Caro Beppe, non abbiamo la certezza di uno stipendio a fine mese, ci arrabattiamo tra prestiti e fidi in banca, ci aiutano i genitori. Tuttavia non ci considerano precari a tutti gli effetti, non siamo “Schiavi Moderni”, non lavoriamo nei call center o come cottimisti: siamo docenti, non ci dobbiamo lamentare. Eppure anche noi non possiamo accedere ai mutui per la casa né pensare di metter su famiglia.I libri, purtroppo, non sono commestibili.Un saluto.” Francesco
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Postato da Beppe Grillo alle 14:07 in

11 dic 2007

La buona notizia siete voi

In mancanza di buone notizie, il blog fa da sé. La buona notizia siete voi. Siete meravigliosi. Vorrei baciarvi tutti, ma non posso. Prendete una mia foto e baciatevi da soli. L’appello per Ida e Kristal di Caselle Torinese, della mamma senza lavoro e della bambina bisognosa di cure ha superato i 90.000 euro con un solo post. A Ida manca ancora un lavoro che sia vicino alla scuola e ai medici che hanno in cura Kristal a Caselle. Sono certo che il blog provvederà. Imprenditori di Caselle e dintorni: “Su la testa!”. Nell’intervista Ida spiega che il comune dà la precedenza per un lavoro agli ex tossicodipendenti e a chi ha avuto problemi con la legge. Proprio come in Parlamento. Propongo un gemellaggio.Se Ida era cocainomane e rapinatrice di banche era già assunta a tempo indeterminato, forse anche parlamentare. La legge 104 non la tutela, nessuna azienda la assume per non avere come dipendente una madre con una figlia con gravi problemi motori. Ida ha scritto a tutti. Nessuno, tranne il blog, le ha risposto. I politici, la presidenza della Repubblica, il sindaco di Torino, il sindaco di Caselle Torinese. Tutta gente che prende lo stipendio per risolvere i problemi dei cittadini, a partire dai più deboli. Silenzio e stipendio pubblico. Silenzio e stipendio pubblico.Grazie, grazie a tutti, in particolare a Kristal, una donna in un corpo di bambina, come l’hanno definita i suoi dottori.
Leggi il testo dell'intervista.
Chi vuole offrire un lavoro a Ida lasci i suoi riferimenti in un commento a questo post.Chi vuole contribuire con una donazione lo può fare con:Causale: Ida e KristalConto bancario intestato a Beppe GrilloABI 05018CAB 12100c/c 116276Swift: CCRTIT2T84AIban: IT35B0501812100000000116276CIN BBANCA POPOLARE ETICA
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Postato da Beppe Grillo alle 16:52 in

17 nov 2007

16 Novembre 2007

Prove di colpo di Stato

ultras.jpg
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Il Coni, la Rai e le caserme della Polizia sono state prese d’assalto domenica scorsa dopo la morte di Gabriele Sandri. Episodi simili succedono solo nei colpi di Stato, non per il calcio. Si è discusso del calcio malato, della troppa libertà concessa agli ultras, dei bei tempi in cui si andava allo stadio con il figlio piccolo per dargli l’imprinting della propria squadra. Delle vere cause della rivolta non si è parlato. Se è sufficiente l’assassinio di un ragazzo per attaccare i simboli dello Stato, cosa succederà in futuro di fronte a fatti più gravi? Gabriele è stato un pretesto per sollevare (di poco) il coperchio della pentola a pressione Italia. Se la politica non abbassa il fuoco in futuro la pentola potrebbe esplodere.
Molti lo pensano, come Cristian.

“Scrivo per l’uccisione di Gabriele. Questo Paese non ha futuro, si va a vedere una partita e si viene ammazzati, poteva essere al parco con la famiglia e la rissa era perché gli avevano rubato lo stereo alla macchina, ma come si e’ permesso di sparare dall’ altra parte della carreggiata, (rischiando di prendere un conducente di un pullman e fare una strage), ad una macchina che andava via dopo aver fatto a pugni in un parcheggio?
Vi domandate perchè di tanta violenza? La risposta è nei vostri telegiornali tutti i giorni, questo Paese è con le spalle al muro, la gente non ce la fa più ad arrivare a fine mese a pagare il mutuo, il mangiare, gli abusi delle società elettriche, telefoniche, benzina ecc… tutte cose che non si può fare a meno… e quando succede che ti pignorano la casa chi viene a levartela: le forze dell’ ordine… se non si pagano le multe chi viene a pignorarti la macchina o i mobili comprati con i risparmi di un duro lavoro: le forze dell’ ordine… Chi viene a rompere le palle ai commercianti che lavorano: NAS, finanza, ispettorato di lavoro, vigili urbani che stressano per leggi strane, che se non le rispetti parlano di multe con il penale, i servizi sono sempre minori e più costosi.
la gente e’ impaurita stressata e arriva a fine mese a fatica, mi dite voi cosa dovrebbe pensare delle istituzioni. Premetto che io non sono un tifoso, non sono mai andato a vedere una partita, non me ne frega niente del calcio… ma se trovassi il modo per far cambiare questo Paese mi muoverei anch’io... vi siete mai domandati cosa vi succederebbe se vi mancasse il latte, i soldi per pagare la luce, le medicine? Cosa arrivereste a fare? Fate una prova di un mese e vedrete… arrivereste a uccidere se ce ne fosse bisogno, figuratevi cosa gliene frega a quella gente se gli date un’accusa di terrorismo, quelli sono alla frutta.
Ecco cosa succede ai tifosi, arrivano al fine settimana stressati dal sistema e riversano sulle forze dell’ ordine che rispecchiano le istituzioni malate, le loro rabbie… e volete per questo dargli atti di terrorismo… ma per favore… andate a casa degli italiani e una buona metà vi dirà le stesse cose che vi dico io… in questi ultimi tempi abbiamo avuto modo di vedere in più occasioni cosa sta succedendo in Italia, basti pensare a Beppe Grillo e il riscontro avuto.
Ma se al posto suo ci fosse un Osama Bin Laden vi siete chiesti cosa succederebbe? Ve lo dico io: una rivoluzione nel vero senso della parola, da una parte le forze dell’ ordine (obbligate a far rispettare questa legge), dall’altra i “terroristi” come li chiamano loro…( sono semplicemente italiani, stanchi, impoveriti dal sistema), ma se questi terroristi prendessero il potere un giorno, come e’ successo nell’ ultima guerra mondiale chi scriverebbe la storia... e cosa direbbe dell'altro, ve lo siete chiesto?” Cristian T. cittadino italiano

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Anche io sono ammastellato


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del 11 novembre 2007

Postato da Beppe Grillo alle 18:09 in

16 nov 2007

Salvatore Borsellino si è ammastellato

Hasta_la_poltrona_siempre.jpg
foto di Mauro1978

Essere ammastellato è uno status symbol. E' come la medaglia d'oro al valor civile. Ai tempi di mani pulite un politico senza un paio di avvisi di garanzia non era nessuno. In questi tempi ceppalonici, nei quali anche le tragedie diventano farse, una querela da Mastella è una patente di onestà per il cittadino.
Salvatore Borsellino ha deciso di ammastellarsi e ne motiva le ragioni in una lettera.

Caro Beppe,
ricevo da Benny Calasanzio una lettera piena di dignità e di disgusto per l'ultima, inaccettabile esternazione del signor Clemente Mastella, mi ripugna adoperare per questo personaggio il titolo di Ministro della Repubblica, che ha annunciato di avere intenzione di querelare Beppe Grillo per le sue dichiarazioni al Parlamento Europeo e di volere devolvere gli eventuali proventi di questa querela ai familiari delle vittime della mafia.
La minaccia di querela e' uno spauracchio che viene ormai correntemente usato come surrogato degli “avvertimenti mafiosi” da politici che hanno dimestichezza con questo tipo di procedure, per cercare di tacitare le accuse che loro rivolte da giornalisti, scrittori, presentatori e anche persone comuni che scrivono in rete e sui blog.
Lo stesso signor Mastella, non molto tempo fa non trovò di meglio per replicare alle accuse che gli avevo rivolte con lettere aperte pubblicate in rete e nel corso della trasmissione di Anno Zero che ricordarmi di "avere fatto concedere la pensione alla famiglia Borsellino".
In quella occasione replicai in primo luogo al signor Mastella che non si tratta della “concessione” di un Ministro, ma di un “riconoscimento” da parte dello Stato, ma probabilmente lo stesso signor Mastella e' troppo abituato alle consuetudini clientelari per afferrare la differenza.
In secondo luogo che, per quanto mi riguarda, oltre a non essere ovviamente beneficiario di alcuna pensione, ho persino rinunciato a richiedere la “provisionale” che avrei potuto richiedere come parte civile nel processo per l'assassinio di mio fratello perché quello che mi aspetto dallo Stato è solo Giustizia e non provvedimenti economici.
Ma probabilmente il signor Mastella non e' competente neanche in fatto di Giustizia e quindi non ha ritenuto di darmi una risposta.
Per finire poi ricordo allo stesso signor Mastella che nelle sue affermazioni fatte al Parlamento Europeo Beppe Grillo non fa altro che riportare quanto da me già affermato in una lettera aperta del 20 settembre:
"Ieri era stato necessario uccidere uno dopo l'altro due giudici che da soli combattevano una lotta che lo Stato Italiano non solo si è sempre rifiutato di combattere ma che ha spesso combattuto dalla parte di quello che avrebbe dovuto essere il nemico da estirpare e spesso ne ha armato direttamente la mano.
Oggi non serve più neanche il tritolo, oggi basta,alla luce del sole, avocare un'indagine nella quale uno dei pochi giudici coraggiosi rimasti stava ad arrivare al livello degli “intoccabili”, perché tutto continui a procedere come stabilito.
Perché questa casta ormai avulsa dal paese reale e dalla gente onesta che ancora esiste, anche se colpevole di un silenzio che ormai si confonde con l'indifferenza se non con la connivenza, possa continuare a governare indegnamente il nostro paese e a coltivare i propri esclusivi interessi in uno Stato che ormai considera di propria esclusiva proprietà.
Oggi basta che un ministro indegno come il signor Mastella ricatti un imbelle capo del Governo, forse anche egli coinvolto nelle stesse vicende, minacciando una crisi di governo, perchè tutta una classe politica faccia quadrato intorno al suo degno rappresentante e il messaggio arrivi forte e chiaro ai vertici molli della magistratura"
.
Ecco quanto ho scritto e riaffermo.
Se il signor Mastella ritiene di dover querelare per le sue frasi Beppe Grillo, lo prego di fare la stessa cosa anche nei miei confronti, mi potrà così poi devolvere, come familiare di una vittima della mafia, una parte dei proventi che gli deriveranno dalla messa in pratica del suo “avvertimento”.
Alla lettera di Benny Calasanzio non ritengo di poter aggiungere altro se non che mi associo alla sua richiesta fatta per conto della propria famiglia.
E' così piena di dignità offesa e di disgusto per le squallide dichiarazioni dei politici cui fa riferimento che ogni altra parola sarebbe superflua.” Salvatore Borsellino

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del 11 novembre 2007

Postato da Beppe Grillo alle 13:23 in

15 nov 2007

l'incontro nazionale dei Meetup

Sabato 17 novembre a partire dalle 13, trasmetteremo in diretta
l'incontro nazionale dei Meetup che si terrà a Bologna presso l'Hotel
Realis Bellaria, San Lazzaro di Savena.

Sono disponibili alcuni video dell'incontro di Organizer e Assistent
del 11 novembre.
La qualità non è delle migliori, speriamo di avere presto altro
materiale da pubblicare.
http://www.antenneattive.org/node/664

Segnaliamo il progetto VirusDVD per la diffusione della libera
informazione attraverso dvd video
http://www.antenneattive.org/node/661

Con le prime donazioni ricevute abbiamo sottoscritto due abbonamenti
cellulari adsm per le redazioni di Torino e Firenze, che ci
permetteranno di effettuare trasmissioni in diretta indipendentemente
dalla disponibilità di una connessione internet sul posto.
Grazie a chi ci stà sostenendo con le donazioni!

Per effettuare una donazione con carta di credito:
http://www.antenneattive.org/sostienici

Saluti
Robi
Redazione Antenneattive
www.antenneattive.org

14 nov 2007

Stop ai fondi europei all'Italia

caselli.jpg
Clicca il video

Questo pomeriggio ho partecipato a un incontro presso l'Unione Europea a Strasburgo, su invito di Giulietto Chiesa, insieme a Marco Travaglio e Luigi De Magistris. In questo incontro si è discusso di fondi europei. Di seguito ne riporto un riassunto. Nei prossimi giorni pubblicherò il mio video e quello di De Magistris e Travaglio.

"Sono venuto qui, fino a Strasburgo, per chiedervi aiuto. Per supplicare la Comunità Europea di non erogare più finanziamenti all’Italia. I soldi che arrivano dall’Europa aumentano la metastasi che sta divorando il mio Paese.
Nel 2006 l’Italia ha ottenuto fondi illeciti dall’Unione europea, l’ha quindi truffata, per 318 milioni e 104 mila euro con 1.221 casi denunciati. Ha migliorato in un solo anno la sua performance di 90 milioni di euro. Siamo primi in Europa. Primi nel calcio. Primi nelle frodi. L’Italia froda nei fondi agricoli. Froda nei fondi strutturali per lo sviluppo delle aree più arretrate. E mi sto riferendo unicamente alle frodi accertate.
Dalla Comunità Europea arrivano ogni anno in Italia miliardi di euro. Che fine fanno? I cittadini italiani non lo sanno. Per avere informazioni possono solo rivolgersi ai giudici. Ma i giudici, quando intervengono, vengono sempre bloccati dal Governo, dai partiti. E allora rimaniamo sempre all’oscuro di tutto.
I finanziamenti della Comunità Europea sono in fin dei conti soldi nostri. L’Italia partecipa con gli altri Paesi a un fondo comune che viene ridistribuito. Soldi che vanno e che tornano indietro. Un po’ come il riciclaggio senza controllo del denaro sporco. Le nostre tasse finanziano i finanziamenti europei del cui utilizzo i cittadini italiani non sanno mai nulla. Se servono, se non servono, che benefici portano, quando si concludono. Il vice presidente della Comunità Frattini e il ministro alle Politiche Comunitarie Bonino sono persone molto riservate. A Prodi non hanno detto che Barroso aveva stanziato 275 milioni di euro per l’integrazione della comunità Rom. L’Italia non ha chiesto nulla, la Spagna ha avuto 52 milioni e la Polonia 8,5 milioni. La Polonia?? I rom sono andati anche in Polonia? Pensavo che fossero tutti in Italia. Per una volta che potevamo usare i fondi per una buona ragione non li abbiamo chiesti. Ed è strano. Perchè a Bruxelles perfino le nostre Regioni hanno aperto uffici comunitari faraonici, pagati da noi, per accedere ai fondi. Hanno più impiegati di tutti gli altri Stati.
I miliardi di euro che entrano in Italia hanno portato a opere inutili, viadotti, rotonde supermercati a tema come il tunnel della Tav in Val di Susa e Mediapolis in Piemonte. Hanno finanziato progetti mai portati a termine, depuratori, energia alternativa. Sono finiti in tasca a quella zona grigia che collega i partiti alle imprese, ai gruppi criminali.
E’ meglio che l’Italia non dia più contributi al fondo comune europeo e, in cambio, non abbia nessun finanziamento. Questi soldi possono essere usati dal nostro Governo in altri modi. Per ridurre il nostro debito pubblico, il più grande di Europa, uno dei più imponenti del mondo. Un debito che rischia di travolgerci. Possono essere usati per ridurre le tasse. Per incentivare le imprese a investire in Italia invece di incoraggiare le imprese italiane a trasferirsi all’estero. O anche per ridurre la povertà che in Italia esiste o aumentare le pensioni da fame dei nostri anziani. Il riciclaggio sporco dei nostri soldi attraverso Bruxelles non ci sta più bene. Serve solo a ingrassare le mafie, a far crescere la criminalità nel nostro Paese.
Qui con me è presente il giudice Luigi De Magistris. A De Magistris è stata tolta senza alcuna ragione un’inchiesta che toccava i vertici della Regione Calabria e del Governo italiano: Mastella, ministro della Giustizia, e Prodi, presidente del Consiglio. L’inchiesta gli è stata avocata senza motivo. I documenti dell’inchiesta sono stati prelevati dalla cassaforte della Procura di Catanzaro senza avvertirlo e inviati a Roma. L’inchiesta si chiama Why Not e riguarda anche l’utilizzo di fondi comunitari. In Calabria sono attesi cinque miliardi di euro di finanziamenti europei, che fine faranno?
La magistratura è stata fermata dalla politica. Una volta, nel 1992, con Falcone e Borsellino si usava il tritolo. Oggi interviene direttamente il ministro della Giustizia.
I fondi europei non servono all’Italia. Servono ai partiti e alla criminalità organizzata. Non li vogliamo. Teneteveli, per favore. Fatelo per un’Italia migliore."



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Anti Gentiloni Divide
Postato da Beppe Grillo alle 17:41 in

12 nov 2007

Assassinii (di massa) sul lavoro

Cambogia.jpg

Nel 2006 ci sono stati 1302 morti sul lavoro, 930 mila infortuni, circa 27 mila invalidi. Un costo sociale di 41 miliardi di euro ogni anno. 5/6 tesoretti.
Nel 2007 il numero sarà superato senza problemi. Solo lo scorso 5 novembre sono state assassinate sul lavoro 5 persone. I loro nomi erano Immacolata, Alan, Francesco, Cristiano e Paul.
E’ una guerra che i giornali non raccontano, i che politici ignorano o usano.
Bisogna domandarsi perchè un uomo o una donna decida di lavorare a rischio della sua vita. Non sono mai morti casuali, chi muore sa di affrontare un pericolo. Decide di farlo perchè ha dei figli, per pagare il mutuo della sua casa o semplicemente per sopravvivere. Lo fa perchè senza diritti, clandestino o precario con una lettera di licenziamento prefirmata, così, se alza la voce, si licenzia da solo.
Ci sono più caduti in Italia in un anno che soldati statunitensi nella guerra in Iraq. Non basta? Dove si vuole arrivare? E perchè nessuno ne fa una battaglia nazionale, da vincere, da combattere fino in fondo senza fare nessun prigioniero?
Chi ci guadagna? Perchè qualcuno ci guadagna di sicuro.
Oggi, domani, per tutta la settimana i media ci satureranno il cervello con la violenza del calcio. Se qualcuno ha sbagliato deve pagare, ma per i morti sul lavoro nessuno si indigna, nessuno carica la polizia, nessuna prima pagina. Il calcio è uno strumento di distrazione di massa. Non fa pensare. E’ come il delitto di Perugia, quello di Garlasco o la Franzoni.
Non c’è altra soluzione per il calcio: va chiuso almeno per un anno. Bisogna fermarsi e riflettere. Occuparsi di cose più serie come la morte per motivi di lucro di 1500 lavoratori all’anno.Lucro perchè la sicurezza costa all’azienda molto di più di una causa per un “incidente” sul lavoro.
Bisogna occuparsi della protesta della signora Maria, madre di un operaio romeno, Bogdan Mihalcea, travolto da un'ondata di piena mentre svolgeva la manutenzione di un condotto sotterraneo Dopo sedici mesi l'inchiesta giudiziaria non ha ancora accertato le responsabilità. Maria protesta davanti al Comune di Torino e alla Smat (l'azienda committente dei lavori poi appaltati e subappaltati alla ditta in cui Bogdan prestava servizio in nero). Se non succederà nulla ha detto che si darà fuoco.

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Anti Gentiloni Divide
Postato da Beppe Grillo alle 19:42 in

8 nov 2007

La Voix de la Vallée

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Il referendum propositivo in Italia non è consentito. Il cittadino può solo abrogare le cazzate votate dal Parlamento. E se ci riesce, come nel caso del finanziamento pubblico ai partiti, i politici lo ignorano. Aggirano la legge o ne fanno una nuova.
In altri Stati il cittadino può proporre, da noi può solo subire. Il popolo che decide è populismo. Il popolo che propone una legge è demagogia. Se invece la legge la fanno i dipendenti dei partiti in Parlamento scelti nel 2006 da FassinoRutelliBertinottiFiniBerlusconi alla faccia nostra allora sì che è democrazia.
Per introdurre il referendum propositivo bisogna cambiare la Costituzione. Il Parlamento non lo farà mai. La Costituzione è un vestito su misura per i partiti. Cucito addosso, comodo, largo il giusto per non dovere mai dire: “Mi spiace” agli italiani. Un giorno bisognerà mettere mano alla Costituzione, farla diventare uno strumento vero, vitale, nelle mani dei cittadini. Non un sacrario della memoria.
Per discutere della Costituzione in Italia è necessario essere costituzionalisti (cosa vorrà dire?), così come per parlare della legge Maroni (che si nasconde meglio di una talpa) bisogna essere dei giuslavoristi. La parola magica per bloccare ogni cambiamento è: “Anticostituzionale”. Funziona meglio di “Vade retro Satana”. La Costituzione ha paura dell’uomo forte e del popolo. Ha consegnato l’Italia ai suoi rappresentanti, i partiti, che da allora non l’hanno più restituita.
C’è però un segnale di cambiamento. In Valle D’Aosta, regione autonoma, è stato introdotto il referendum propositivo. Per la prima volta in Italia si potranno approvare proposte di legge popolari. Il popolo diventa legislatore.
Il 18 novembre si vota su cinque proposte di legge per le regole per l’elezione del Consiglio e della Giunta regionali e il futuro dell’ospedale regionale. Il quorum minimo di partecipazione è del 45%. I partiti invitano la gente a non andare alle urne o non ne parlano. Domenica 18 novembre tutti a votare dal mattino presto. La Voix de la Vallée devono sentirla fino a Roma.

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Anti Gentiloni Divide


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del 3 novembre 2007
Postato da Beppe Grillo alle 18:56 in

25 ott 2007

Le mani nella marmellata

boing_boing.jpg
Clicca sull'immagine

Boing Boing, il terzo blog del mondo, ha scritto della legge Levi-Prodi. Il Governo ha fatto un figura mondiale di incompetenza. Levi, un signor Nessuno eletto da nessuno, ha spiegato che c’è stata, per mesi, una consultazione con tutti i protagonisti del settore per redigere la legge, inclusi gli edicolanti. I blogger sono stati esclusi. Gli operatori della Rete sono stati esclusi. Con chi ha parlato Levi? Con Berlusconi, con De Benedetti? Non certo con i ministri del Governo.
Non ha illustrato la legge al titolare del ministero delle Comunicazioni, quello che avrebbe dovuto scriverla.
Il Consiglio dei Ministri è un luogo ben strano. Vorrei poterlo filmare. Il 12 ottobre alla presentazione della Levi-Prodi chi c’era dormiva e se non dormiva pensava ad altro:
- “mi prendo la mia parte di responsabilità per non aver controllato personalmente e parola per parola il testo...che autorizza interpretazioni estensive che potrebbero limitare l’attività di molti siti e blog. Molto meglio lasciare le regole attuali...” Paolo Gentiloni, Ministro delle Comunicazioni
- “non è stato discusso nel Consiglio dei Ministri del 12 ottobre perchè presentato come provvedimento di normale routine.” Antonio Di Pietro, Ministro delle Infrastrutture
- “dico subito che quel giorno, dopo aver tentato di migliorare il decreto sul welfare, sono dovuto correre al Quirinale per premiare i giovani impegnati sul cambiamento climatico e non ho potuto seguire la norma che sta allarmando la Rete. Rileggendola oggi, mi sembra decisamente restrittiva per chi gestisce un blog o una pagina web.” Alfonso Pecoraro Scanio, Ministro dell’Ambiente

Per evitare altre brutte figure Prodi pubblichi prima le proposte del Consiglio on line, legga i commenti e poi proceda. I cittadini sarebbero informati e anche i Ministri.
La Commissione cultura della Camera esamina oggi la Levi-Prodi. Vorrei che la discussione sia resa pubblica con la possibilità di commentarla.
Levi ha dichiarato: “Per ogni legge, il passaggio parlamentare è l’occasione per migliorare i testi e, quando necessario, chiarire i punti ambigui”. La legge l’ha scritta lui su dettatura di Prodi. I casi sono due : Levi ci è o ci fa. Sicuramente ci ha provato. Questa volta sono stati presi con le mani nella marmellata. Ma quante volte ci hanno provato con successo senza che nessuno lo sapesse?

Leggi anche il Times sulla Levi-Prodi.


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del 21 Ottobre 2007
Postato da Beppe Grillo alle 18:38 in |

23 ott 2007

Tutti insieme appassionatamente

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De Magistris ha messo d'accordo centro destra e centro sinistra, con l'eccezione di Di Pietro. Tutti insieme appassionatamente per salvarsi il c..o. Il centro destra ritrova in Mastella il suo Dna. Cicchitto e Casini lo adorano. E' la futura Brambilla del Sud di Berlusconi. Il centro sinistra invece tace. Prodi e Veltroni fanno il gioco del silenzio. La vecchia tattica democristiana del tirare a campare per non tirare le cuoia. Il ministro della Giustizia indagato, il ministro degli Esteri indagato, il Presidente del Consiglio indagato. Al prossimo Consiglio dei Ministri faranno una retata.
Il fratello di Borsellino mi ha scritto una lettera da far gelare il sangue.

"La notizia dell'avocazione da parte della Procura Generale dell'inchiesta Why Not al Procuratore De Magistris e' di quelle che lascia senza fiato.
Solo un'altra volta nella mia vita mi ero trovato in questo stato d'animo.
Era il 19 Luglio del 1992 e avevo appena sentito al telegiornale la notizia dell'attentato il cui scopo non era altri che quello di impedire ad un Giudice che, nelle sue indagini, era arrivato troppo vicino all'origine del cancro che corrode la vita dello Stato Italiano, di procedere sulla sua strrada.
Morto Paolo Borsellino l'ignobile patto avviato tra lo Stato Italiano e la criminalita' mafiosa aveva potuto seguire il suo corso ed oggi vediamo le conseguenze del degrado morale a cui questo scellerato patto ha portato.
Ieri era stato necessario uccidere uno dopo l'altro due giudici che, da soli, combattevano una lotta che lo Stato Italiano non solo si e' sempre rifiutato di combattere ma che ha spesso combattuto dalla parte di quello che avrebbe dovuto essere il nemico da estirpare e spesso ne ha armato direttamente la mano.
Oggi non serve piu' neanche il tritolo, oggi basta, alla luce del sole, avocare un'indagine nella quale uno dei pochi giudici coraggiosi rimasti stava per arrivare al livello degli "intoccabili", perche' tutto continui a procedere come stabilito.
Perche' questa casta ormai completamente avulsa dal paese reale e dalla gente onesta che ancora esiste, anche se purtroppo colpevole di un silenzio che ormai si confonde con l'indifferenza se non con la connivenza, possa continuare a governare indegnamente il nostro paese e a coltivare i propri esclusivi interessi in uno Stato che considera ormai di propria esclusiva proprietà.
Oggi basta che un ministro indegno come il signor Mastella ricatti un imbelle capo del governo, forse coinvolto negli stessi suoi luridi traffici, minacciando una crisi di governo, perche' tutta una classe politica faccia quadrato intono al suo degno rappresentante e si esercitino in conseguenza chissa' quale tipo di pressioni sui vertici molli della magistratura per ottenere l'avocazione di un'indagine e quindi l'inoffensivita' di un giudice sensa neanche bisogno del tritolo come era stato necessario per Paolo Borsellino.
Siamo giunti alla fine della Repubblica Italiana e dello Stato di Diritto.
In un paese civile il ministro Mastella non avrebbe potuto chiedere il trasferimento del Dr. De Magistris titolare dell'inchiesta in cui e' indagato il suo stesso capo di governo e lo stesso ministro.
Se la decisione del Procuratore Generale non verrà immediatamente annullata dal CSM, saremo di fronte alla fine dell'indipendenza della magistratura e in conseguenza dello stesso Stato di Diritto.
Il Presidente Giorgio Napolitano, nonostante sia stato più volte sollecitato, continua a tacere su queste nefandezze dimostrando che la retorica dello Stato e della figura istituzionale di garante della Costituzione Repubblicana non sono diventate, in questa disgraziata Italia, altro che vuote parole.
Quaranta anni fa sono andato via dalla Sicilia perche' ritenevo impossibile di vivere la mia vita in un paese in cui la legalita' era solo una parola del vocabolario, ora non ritengo piu' che sia una vita degna di chiamarsi con questo nome e quindi una vita degna di esserre vissuta quella di vivere in un paese dove l'illegalita' e' diventata la legge dello Stato." Salvatore Borsellino

Pubblicate nel vostro blog e fate girare l'appello per De Magistris:


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del 21 Ottobre 2007


Postato da Beppe Grillo alle 15:17 in

21 ott 2007

21 Ottobre 2007

La soluzione finale

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Mastella è indagato per abuso d’ufficio, finanziamento illecito ai partiti, concorso in truffa nell’ambito di finanziamenti europei e nazionali da De Magistris. Appena lo sa ne chiede il trasferimento. Non ci riesce. De Magistris diventa l’indagato. Qualcuno fa uscire notizie riservate dalla Procura di Catanzaro. De Magistris riceve una busta con delle pallottole. Va avanti lo stesso. Mastella minaccia di mandare a casa Prodi a primavera. L’inchiesta è subito tolta a De Magistris. E’ finita qui?
Si, è finita, ma per il centro sinistra. E’ morto, defunto. Nessun partito ha chiesto le dimissioni di Mastella. Vergogna. In un Paese normale Mastella sarebbe a Ceppaloni a raccogliere pomodori. E Prodi, anche lui indagato? E' sereno. Il giudice non c’è più e oggi, insieme al compare Mastella, è a Napoli per ricevere il Papa.

Marco Travaglio mi ha inviato una lettera sulla soluzione finale.

Caro Beppe,
due settimane fa, ad Annozero, avevo evocato Licio Gelli e il Piano di rinascita della P2 e me ne hanno dette di tutti i colori. In realtà, ero stato troppo ottimista. Ormai siamo oltre Gelli, oltre la P2. Siamo al golpe politico-giudiziario.
Per una volta, inseguire gli aspetti tecnico-giuridici della decisione del Procuratore generale di Catanzaro di strappare di mano l’inchiesta “Why Not” su Prodi, Mastella & C. al titolare, cioè al pm Luigi De Magistris, è inutile e fuorviante. Meglio andare subito alla sostanza, che è questa: il magistrato che aveva raccolto elementi sufficienti per indagare Mastella per abuso, truffa e finanziamento illecito, cioè riteneva di aver trovato i soldi, non potrà portare a termine la sua indagine, ormai in dirittura d’arrivo. Il fascicolo passerà a un altro magistrato, che impiegherà mesi per studiarsi tutti gli atti. E, se non vorrà fare la fine di De Magistris - attaccato da destra e da sinistra, difeso da nessuno, ispezionato per mesi e mesi, trascinato dinanzi al Csm, proposto per il trasferimento immediato e infine espropriato del suo lavoro - ascolterà l’amorevole consiglio che gli danno il governo e l’opposizione una volta tanto compatte: archiviare tutto, lasciar perdere, voltarsi dall’altra parte.
Checchè se ne dica, questa non è una questione privata fra De Magistris e Mastella. Questa è la soluzione finale dopo vent’anni di guerra della politica alla Giustizia. E’ il coronamento del sogno dei vari Gelli, Craxi e Berlusconi di fermare sul nascere le indagini sul potere. Gelli, Craxi e Berlusconi, nella loro ingenuità, pensavano che per farlo occorresse modificare la Costituzione, scrivendoci che la carriera dei pm è separata da quella dei giudici e che le procure devono obbedire al governo.
Mastella e chi gli sta dietro hanno capito che non occorre cambiare le norme: basta creare le condizioni di fatto perché tutto ciò accada. Appena un pm apre un fascicolo sugli amici di un ministro, se ne chiede il trasferimento (del pm, non del ministro). Anche se la richiesta non sta in piedi, non importa: quando il magistrato arriverà al sodo, salendo di livello dagli amici del ministro al ministro stesso, il ministro sosterrà che il pm lo fa perché ce l’ha con lui. E, col gioco delle tre carte, riuscirà a convincere qualche alto magistrato a scambiare le cause con gli effetti e a scippare l’indagine al pm per “incompatibilità”. Come se fosse il pm ad avercela col ministro, e non il ministro ad avercela col pm. Si chiama “guerra preventiva”, e non l’ha neppure inventata Mastella. L’aveva già teorizzata Mao: “Colpirne uno per educarne cento”. Funziona.” Marco Travaglio

Leggi l'intervista di Luigi De Magistris.

Postato da Beppe Grillo alle 13:03 in

19 ott 2007

DITTATURA IN ITALIA: Un significativo passo avanti.

19 Ottobre 2007

La legge Levi-Prodi e la fine della Rete

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Ricardo Franco Levi, braccio destro di Prodi, sottosegretario alla Presidenza del Consiglio, ha scritto un testo per tappare la bocca a Internet. Il disegno di legge è stato approvato in Consiglio dei ministri il 12 ottobre. Nessun ministro si è dissociato. Sul bavaglio all’informazione sotto sotto questi sono tutti d’accordo.
La legge Levi-Prodi prevede che chiunque abbia un blog o un sito debba registrarlo al ROC, un registro dell’Autorità delle Comunicazioni, produrre dei certificati, pagare un bollo, anche se fa informazione senza fini di lucro.
I blog nascono ogni secondo, chiunque può aprirne uno senza problemi e scrivere i suoi pensieri, pubblicare foto e video.
L’iter proposto da Levi limita, di fatto, l’accesso alla Rete.
Quale ragazzo si sottoporrebbe a questo iter per creare un blog?
La legge Levi-Prodi obbliga chiunque abbia un sito o un blog a dotarsi di una società editrice e ad avere un giornalista iscritto all’albo come direttore responsabile.
Il 99% chiuderebbe.
Il fortunato 1% della Rete rimasto in vita, per la legge Levi-Prodi, risponderebbe in caso di reato di omesso controllo su contenuti diffamatori ai sensi degli articoli 57 e 57 bis del codice penale. In pratica galera quasi sicura.
Il disegno di legge Levi-Prodi deve essere approvato dal Parlamento. Levi interrogato su che fine farà il blog di Beppe Grillo risponde da perfetto paraculo prodiano: “Non spetta al governo stabilirlo. Sarà l’Autorità per le Comunicazioni a indicare, con un suo regolamento, quali soggetti e quali imprese siano tenute alla registrazione. E il regolamento arriverà solo dopo che la legge sarà discussa e approvata dalle Camere”.
Prodi e Levi si riparano dietro a Parlamento e Autorità per le Comunicazioni, ma sono loro, e i ministri presenti al Consiglio dei ministri, i responsabili.
Se passa la legge sarà la fine della Rete in Italia.
Il mio blog non chiuderà, se sarò costretto mi trasferirò armi, bagagli e server in uno Stato democratico.

Ps: Chi volesse esprimere la sua opinione a Ricardo Franco Levi può inviargli una mail a : levi_r@camera.it

Postato da Beppe Grillo alle 12:40 in |

17 ott 2007

Padoa-Scoppia...

17 Ottobre 2007

Il bamboccione

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Mi scrive un bamboccione. Uno di quei venti-trentenni che sfruttano la casa dei genitori come un albergo e la loro pensione per le mancette. Mi ha inviato una lettera per il ministro dipendente Padoa Schioppa. Per comprare la sua prima casa il bamboccione PRIMA deve pagare 12.800 euro di: tasse, notaio e allacciamenti. Lo Stato non gli dà nessun aiuto.
Una proposta per il nostro dipendente da inserire in Finanziaria: elimini le tasse sulla prima casa, l'Ici sulla prima casa, i costi del notaio (per gli atti basta un funzionario comunale) e degli allacciamenti.
Su acqua, gas e elettricità già paghiamo a peso d'oro il servizio, l'allacciamento sia a carico delle società concessionarie e dell'Enel che fanno utili enormi sui bisogni primari.

"Gentile Ministro Padoa Schioppa,
Sono un ragazzo di 30 anni. Lavoro come operaio e vivo in periferia di una grande città e, ahimè, vivo ancora a casa dei miei. L’altro giorno ho sentito le sue parole in tv, e mi sono immediatamente identificato in coloro che lei definisce “bamboccioni”, quei trentenni che lei vorrebbe “mandar fuori da casa”. Mi son detto: “Grande Ministro, Lei ha ragione”. Così mi sono così rivolto alla mia Banca per poter ottenere un mutuo.“Grande Ministro, avrò finalmente una casetta tutta mia”, ho pensato!
Guadagno 1.140 € al mese + 13esima e 14esima, le quali spalmate in 12 mesi mi garantiscono un reddito mensile di 1.330 €
Visto che la rata mutuo non può superare 1/3 dello stipendio, mi posso permettere una rata di 443 € al mese.
Con questa rata mi viene concesso un mutuo di € 85.850 Euro in 30 anni (se aspettavo un altro po’, vista l’età, non me lo concedevano un mutuo trentennale… Grande Ministro, grazie per avermi fatto fretta!)
Con il mio bel preventivo in tasca, ho deciso di rivolgermi immediatamente ad uno studio notarile, per farmi preventivare le spese che dovrò sostenere per acquistare una casa.
Dagli 85.000 € dovrò infatti togliere:
- 4.000 € circa di tasse in fase d’acquisto. "Solo” 4.000 € visto che è la mia Prima Casa! (Grande Ministro, grazie)
- 3.300 € circa di Notaio per l’acquisto
- 2.500 € circa di Notaio per il mutuo
- 3.000 € circa di allacciamenti alle utenze acqua, gas, enel
Per un totale di 12.800 € circa.
Beh… ho ancora a disposizione ben 73.050 € per la mia casetta!
La dovrò arredare, ovviamente, mica posso dormire per terra....Mi sono rivolto così ad un mobilificio come ce ne sono tanti, per ora posso accontentarmi di una cucina, un tavolo con 4 sedie, un divano a due posti , un mobile tv, un letto matrimoniale, un armadio e due comodini… il minimo indispensabile. Mi conosco, mi saprò adattare.
7.500 € circa se i mobili me li monto io! Beh… pensavo peggio!
Ho ancora a disposizione ben 65.550 € per la mia casettina, sono sempre 130erottimilioni di una volta! (Grande Ministro, grazie!).
Entro gasatissimo in un’agenzia immobiliare, è arrivato il momento…
Con 65.550 € mi dicono che posso acquistare:
- 2 garage di 28 mq. al livello - 2 di un condominio di 16 piani
- 2 ampi locali (non comunicanti tra di loro) di mq. 21 ciascuno, nel seminterrato del condominio adiacente
Per l’abitazione più piccola ed economica - un bilocale trentennale di 55 mq. al 1° piano di uno stabile a 18/20 km dalla città - dovrei spendere 110.000 € !
Me ne torno a casa Ministro, a casa dei miei, ovviamente!
Ho fatto quattro conti: per potermi permettere quel bilocale, dovrei:
- o indebitarmi per altri 53 anni, quindi l’ultima rata la verserò finalmente a 83 anni (ammesso che ci arrivi)!
- oppure dovrei guadagnare 2.000 € al mese!
Grande Ministro, grazie!" Un bamboccione

Scarica  l'ultimo numero del magazine Scarica "La Settimana" N°41-vol2
del 14 Ottobre 2007
Postato da Beppe Grillo alle 13:02 in

11 ott 2007

11 Ottobre 2007

Cantare è rivoluzionario!

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Metropolitana, ora di punta. Tre ragazze italiane di circa 15 anni canticchiano delle canzoni inglesi. Sono felici. Hanno una bella voce. Un viso acqua e sapone.
Non capita spesso di sentire cantare in metropolitana. Da bambino, tanti anni fa, era diverso. Quando qualcuno accennava un motivo, tutti gli altri lo seguivano come un coro degli alpini.
Un passeggero seduto vicino alle studentesse le rimprovera ad alta voce. Rispondono che è un luogo pubblico e che possono cantare. Una signora aggiunge: “Cosa succederebbe se tutti cantassero? State in silenzio!” I passeggeri del vagone annuiscono con sguardi di rimprovero. Grigi e silenziosi.
Già, cosa succederebbe se tutti cantassero?
Essere felici e cantare in pubblico è un atto rivoluzionario in Italia. Dà fastidio, disturba. Perchè? La domanda la faccio a voi...
Vorrei rivolgervi un invito. Cantate nei tram, negli autobus, nei metro, nei treni e anche nei battelli. Quello che volete. Io posso solo consigliarvi un paio di testi di cui riporto qualche strofa: Fratelli d’Italia e il V-day.

Fratelli d’Italia
“Fratelli d'Italia,
l'Italia s'è desta;
dell'elmo di Scipio
s'è cinta la testa.
Dov'è la Vittoria?
Le porga la chioma;
ché schiava di Roma
Iddio la creò.
Stringiamci a coorte!
Siam pronti alla morte;
Italia chiamò.
Noi siamo da secoli
calpesti, derisi,
perché non siam popolo,
perché siam divisi.
Raccolgaci un'unica
bandiera, una speme:
di fonderci insieme
già l'ora suonò.”

V-day
“L’8 settembre è la festa della madonna
una festa della madonna manifesta e protesta la folla
contro l’italia che affonda va in pista ma non decolla
le mani in pasta invischiate come dentro la colla
Questa è l’ennesima balla ma ormai non state più a galla
qui cola a picco la barca perchè lo scafo ha una falla
Ormai non c’è più rimedio
serve un pacifico assedio.
Questo è un invito alzate tutti il dito medio
Onorevole Onorevole…(ma vaff.) questo è disonorevole..(ma vaff.)
onorevole onorevole (ma vaff.) è davvero disdicevole vaff.
AL V-DAY CI SEI O NON CI SEI QUESTA E’ LA NUOVA EVOLUZIONE E’ LA RIVOLUZIONE
AL V-DAY CI SEI O NON CI SEI…
AL V-DAY CI SEI O NON CI SEI SERVE UNA NUOVA SOLUZIONE C’E’ TROPPA CORRUZIONE
AL V-DAY CI SEI O NON CI SEI…”

Cantate, filmate e pubblicate su YouTube con il tag: “V-day-song”. Pubblicherò i migliori filmati. Essere felici è rivoluzionario!

Postato da Beppe Grillo alle 15:01 in

9 ott 2007

Sabina Guzzanti

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Il blog ha intervistato Sabina Guzzanti, anche lei presente sul palco di Bologna, che ha dato il suo parere sul TG1 di Riotta.


"Uso questo spazio per avere la possibilità di replicare agli attacchi e insulti ricevuti dopo il V-Day e dopo il mio intervento ad Annozero sulla questione del TG1, in particolare, e la polemica con Riotta nata da una battuta nel mio film in cui facevo dell'ironia sul fatto che Riotta, prima di diventare direttore del TG1, ha scritto sul Corriere una serie di articoli sempre più di destra per dimostrare di essere affidabile e di poter fare il direttore del TG1.
Riotta si è arrabbiato per questa battuta e ha replicato con un articolo su L'Espresso in cui ha fatto una disquisizione su cosa sia il vero giornalismo, elencando tutti i professori che ha avuto all'università in America, tra cui il povero Sartori che non so quanto sia contento del suo allievo, l'importanza dei fatti e dell'obiettività.
Da Santoro, allora, ho di nuovo replicato dicendo che una persona che dirige il TG1 che vediamo tutte le sere non si può permettere di dare lezioni di giornalismo a nessuno perché quello non è giornalismo. Il TG1 non è al servizio dei cittadini ma dei politici che hanno scelto lui e i giornalisti che parlano. Portando degli argomenti ho detto che, ad esempio, il giorno del V-Day ha dato alla notizia uno spazio ridicolo, 29 secondi.

"Ieri sera manifestazione organizzata da Beppe Grillo, il cosiddetto V-Day, a sostegno della legge di iniziativa popolare per un Parlamento pulito. Per gli organizzatori avrebbero firmato in 300.000. Manifestazione che si è svolta in molte città italiane. Immediate le reazioni politiche: per il ministro
Bersani bisogna riflettere la testimonianza di un disagio; "è una manifestazione di cui dovremmo vergognarci - dice Pierferdinando Casini - visto che è stato insultato Marco Biagi che invece andrebbe santificato"

Non ha mandato una troupe, visto che nei giorni successivi, quando ha voluto attaccare Grillo con tutte le sue forze, ha dovuto usare delle immagini di EcoTV. Il TG1 di quella sera conteneva i soliti spottini dei politici: Prodi che parlava da un convegno a Bari, Berlusconi da non si sa dove, un lungo servizio su dei subacquei che stavano battendo un guinnes dei primati con inviati e tutto quanto Abbastanza ridicolo, un servizio che, tra l'altro, è stato mandato in onda a puntate le sere successive: evidentemente qualche sponsor di questi subacquei aveva ottenuto questo spazio al TG1. Dopo il mio intervento al TG1 hanno letto un comunicato in cui si respingevano i rozzi insulti della soubrette.

"La Guzzanti sbaglia: in Rai ci sono giornalisti veri", stigmatizza Carlo Verna, leader del sindacato USIGRAI. I colleghi del comitato di redazione del TG1 respingono gl insulti rozzi della soubrette ai giornalisti impegnati ad informare in modo onesto."

Comunicato a cui ho a mia volta replicato, ma non è stato pubblicato da nessuna parte, dicendo che visto che tanti giornalisti bravi in Rai ci sono dovrebbero farli lavorare. Questo sarebbe il lavoro del sindacato, che però non lo fa: siccome è un sindacato di sinistra difende un direttore messo lì dal centrosinistra, non facendo il suo dovere. Questa è la prova che quando si fanno delle critiche circostanziate l'unico effetto che si ottiene è quello di ricevere delle bastonate a cui non è concesso replicare.
Sul Corriere della Sera, di cui Riotta è stato vicedirettore, è apparso un articolo contro il mio film di bassissima lega in cui si parlava solo degli incassi rallegrandosi del fatto che il film non avesse avuto un grande successo al botteghino, cosa anche discutibile; comunque non c'è niente di cui rallegrarsi se un bel film, definito sul Corriere da Tullio Kezich un capolavoro, viene visto da poche persone.
L'articolo era firmato da un giornalista che di solito scrive trafiletti, evidentemente nessun giornalista serio l'ha voluto scrivere.
Tra l'altro questo film, Le ragioni dell'Aragosta, parla proprio di quel che succede oggi: l'esperienza delle persone che cercano di fare qualcosa nel vuoto della politica. Ha come pretesto il fatto che degli attori si mettono ad aiutare i pescatori sardi, una cosa inventata, ma plausibile perché la gente si rivolge a noi per le ragioni più disparate, e facendo finta li abbiamo aiutati sul serio ma plausibile perché la gente si rivolge a noi per le ragioni più disparate, e facendo finta li abbiamo aiutati sul serio: normalmente nella finanziaria sarda alla pesca è destinato un budget di circa 5-6 milioni di euro mentre quest'anno ne sono stati stanziati 41!
Quindi anche solo facendo finta di fare qualcosa si è prodotto un risultato concreto. Su questo ci si dovrebbe ragionare.
Se si fanno delle critiche circostanziate, se si fanno delle attività democratiche come organizzare manifestazioni e raccogliere firme dall'altra parte la risposta è sempre e soltanto repressiva."



Ps: Firmate l’appello per la Giustizia e la Legalità in Calabria.
Diffondi la petizione per De Magistris, copia il codice e inserisci il banner nel tuo blog!

Postato da Beppe Grillo alle 11:46

RI-CENSURA ???

8 Ottobre 2007

I video che scompaiono dalla Rete

V_day_Agrigento.jpg

Ho ricevuto una mail dagli Stati Uniti:

“Qualcosa di strano è successo questa mattina.
Una gran quantità di video di interviste a politici e a cittadini italiani che esprimevano le loro opinioni su youtube è stata cancellata, apparentemente su richiesta della RAI, per favore investigate. Per vostra informazione cliccate il blog www.onemoreblog.it. Saluti." Francesco C.

Voi cosa ne dite? Perchè sono state tolte le interviste ai politici da youtube? Forse per i commenti? Forse perchè si vergognano? O forse per il copyright?
Il copyright è una contraddizione.
I programmi delle reti pubbliche li abbiamo già pagati con il canone. Sono nostri e non si devono cancellare dalla Rete.
Ai politici va dato un messaggio forte e chiaro. Siete in ascolto?
La RAI è un servizio pubblico di proprietà dei cittadini. La RAI va riformata e tolta al controllo dei partiti. Fuori i partiti dalla RAI!”

Riporto il riassunto di una lettera-appello dell’associazione Anti Digital Divide sugli insulti che ogni giorno le televisioni vomitano sulla Rete e su di noi.

"Anti Digital Divide www.antidigitaldivide.org ha deciso di lanciare una petizione per reagire agli attacchi offensivi e diffamatori ai danni della Rete e di chi la utilizza, perpetrati dai giornalisti Filippo Facci, Paolo Granzotto, Giampiero Mughini con la complicità delle testate, il Giornale, Libero e la trasmissione televisiva Porta a Porta. I giornalisti affermano che la Rete non esiste, è il peggio del nostro paese, i navigatori sono dei subacculturati, sono i bruti e gli informi di Nietzsche, ignoranti nell'anima, invidiosi sociali ecc.
Queste offese sono arrivate dopo che la Rete ha dimostrato di essere in grado di superare e scavalcare i mezzi di stampa tradizionali e organizzare un manifestazione nazionale, che ha coinvolto più di un milione di persone, senza che giornali e TV ne parlassero. Molti giornalisti nel giudicare il V-day, evento che senza internet non sarebbe stato possibile, hanno dato più importanza ai vaffa e alle battute che alle centinaia di migliaia di persone coinvolte ed ai temi affrontati. Hanno parlato di mancanza di stile, di forma, per poi usare pesanti parole e offese molto gravi contro i manifestanti e la rete. Nella rete ci sono milioni di persone che, GRATUITAMENTE, mettono a disposizione la loro conoscenza, preparazione, offrono il proprio aiuto, organizzano eventi, manifestazione, per tutelare i diritti delle persone. Quindi le offese ai danni di chi naviga in rete sono da ritenersi più gravi rispetto alla battuta di un comico.
Queste offese sono un attacco alle nostre scelte e alla nostra etica. Non siamo stupidi, non siamo subacculturati, non siamo classisti come chi ci attacca. Siamo persone che operano senza onori o stipendi foraggiati dalla politica o dalle lobby di potere come chi va a blaterare insignificanti offese in tv o sui giornali, siamo semplici utenti che si impegnano perchè qualcosa possa migliorare e perchè l'informazione, un giorno, sia davvero libera ed a portata di tutti.
Per questo chiamiamo a raccolta tutto il popolo della Rete per dimostrare diversamente da quanto dicono alcuni giornalisti, che la Rete ESISTE e che è in grado di difendersi e reagire alle offese e alle falsità che i poco illuminati le hanno lanciato sfruttando i mezzi di comunicazione tradizionali. Cordiali saluti." Associazione Anti Digital Divide

Firmate la petizione a http://prorete.antidigitaldivide.org

26 set 2007

IL FIATO SUL COLLO...

26 Settembre 2007

Il consiglio comunale di Torino

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Il cittadino si sta svegliando. Si sta accorgendo che la cosa pubblica non è dei partiti, ma sua. Il consiglio comunale di Torino ha visto, dopo molti anni, la presenza in Sala Rossa dei datori di lavoro con un indubbio beneficio per le attività. L'occhio del padrone ingrassa il cavallo e rende frizzante gli assessori. Pubblico il resoconto del Meetup di Torino.

"Caro Beppe,
è partita ufficialmente l'operazione "Fiato sul collo" a Torino, con la partecipazione ai consigli comunali e di circoscrizione (dove la legge permette anche di intervenire).
I commenti dei consiglieri-dipendenti rilasciati alla stampa locale:
- Agostino Ghiglia (AN) : [...]Premesso che detesto il qualunquismo di Grillo, ben venga che dei cittadini partecipino ai lavori del consiglio comunale: è una forma di controllo".
- Mario Carossa (Lega): "Un buon metodo per combattere l'assenteismo".
- Antonello Angeleri dell'Udc: "[...]La loro presenza ha reso frizzante il consiglio.Tutti a intervenire, tutti a chiosare, a proporre "manco fosse il primo giorno di scuola".. "alcuni consiglieri si siano messi in riga solo perchè sapevano di essere controllati".
- Monica Cerutti (Sd): "la loro presenza ha determinato uno svolgersi dei lavori più ordinato".
Il commento del sindaco-dipendente Chiamparino su la Stampa: "Ben vengano: da quando son morti gli Arneodo (anziana coppia di fratello e sorella, sempre presenti in Sala Rossa, n.d.r) non c'è mai nessuno. Semmai la cosa sospetta sono queste manifestazioni alle quali, magari, seguiranno le liste civiche. Una volta qui dovranno anche loro rispettare le regole e non potranno mandare affanculo nessuno".
Un nostro semplice commento: le regole le abbiamo sempre seguite, ed è interessante notare come la maggior parte dei politici, Chiamparino compreso, ipotizzino sempre secondi fini o interessi (creazione di liste civiche o partiti) perché un cittadino eserciti un suo diritto costituzionale. Si è perso ogni orizzonte di senso civico e passione. Nei palazzi, non nelle piazze come abbiamo potuto vedere al V-Day. Avanti così." Filippo & il Meetup di Torino

Ps: La quaglia è in grembo. Ripeto: la quaglia è in grembo.

Postato da Beppe Grillo

Noi siamo Stato!

Noi siamo Stato!

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In Piazza Maggiore a Bologna c'erano sul palco, con me decine di persone. Architetti, filosofi, giornalisti, economisti, cittadini comuni, comitati, ambientalisti, artisti. Non ne ha parlato nessuno. Non hanno riferito le loro parole, le loro proposte, le loro accuse. Parole ascoltate da una piazza attenta e silenziosa da sembrare una chiesa. Le propongo una dopo l'altra sul blog. La parola a Alessandro Bergonzoni con il suo magico discorso : "Noi siamo Stato!".

"Grazie! Grazie Grillo! Grande appuntamento. Appunti per un appuntamento. Grillo ci ha dato il modo, a me viene il modo alla gola. Bisogna dire, fare, far combaciare il dire con il fare. Firmamento, cioè andate a firmare e andiamo a firmare; testa, senza mento, testa. Usare la testa, altrimenti la penitenza la facciamo noi! I condannati siamo noi se non cambiamo. Questa volta indicare non è maleducato. La sollevazione popolare. Grillo diceva la sollevazione popolare: per vedere cosa c'è dentro, cosa c'è dentro!
Fanno i duecento all'ora, i politici. Certi politici.
Sono stato inquisito. E allora?
Sono stato condannato. E allora?
Non me ne andrò mai.E allora?
Sono colluso.E allora?
Non me ne frega niente.E allora?
E allora?
E' velocità, questa. Vanno fermati per la velocità.
Dobbiamo montarci la testa, montarla! L'abbiamo sul comodino: va montata! A vita, a vita! Se no non funziona! La testa va montata! Chi è steso al potere a prendere il sole, ci prende il sole. Non voglio il sole? Voglio il sole. Non chiedo la luna, lo voglio il sole! Non ce ne facciamo una ragione? Cerchiamo tutte le ragioni! Usiamo le furbici per tagliare. Le furbici per tagliare.
Gli spenti. Abbasso gli spenti, non siamo spenti! Noi non andiamo a elica, andiamo a reazione: questa piazza è una reazione! Una reazione! C'è una monarchia che ci piace: il suo re è re-agire e re-sponsabile. Sono i due re che noi vogliamo. Re-agire! Certe volte siamo avversari del cane, ma amici dell'osso. Siamo conniventi.
Ribelliamoci, torniamo al bello. Ri-bello. Rivoglio il bello! La metereologia sociale, culturale, antropologica, filosofica.
Dove siamo arrivati? Il problema non è dove siamo arrivati, è quando cominciamo. Oggi! Cominciamo oggi! Ora! E' la cosa importante.
Dice: "ma è una forma di violenza". La violenza brutta e cattiva non mi piace, ma siccome c'è quella bella e buona...usiamo la violenza bella e buona! Devono dormire preoccupati. Dormire preoccupati. Non possiamo solo chiedere gli autografi alle persone, dobbiamo anche dire "non va!". Chiediamo a certi giornalisti che vanno a chiedere a una persona che non è ancora condannata che cosa ha fatto o al padre di un bambino morto cosa si prova ad avere un figlio morto, chiediamo a quel giornalista di andare da un'altra parte! Non lì! Questa non è politica, è cultura, è cultura!
Chi è Stato? Noi siamo Stato! Chi è Stato? Noi siamo Stato! Loro sono stati? No, no, non so, ma loro non sono Stato. Vanno contestati. E lo Stato è uno Stato pietoso? Non lo so. Cerchiamo di essere maiuscoli!
L'uomo deserto insabbia e vende miraggi. Non si può. Il popolo degli zittiti non esiste, gli zittiti non esistono! Attenzione ai mezzi di distrazione di massa! Beppe Grillo ci ha raccontato cose che potevamo, forse, sapere prima, ma ci sono i mezzi di distrazione di massa! Certa televisione, certi reality, certo calcio, certe ore spese a cazzeggiare!
E intanto pensiamo ad altro. Meno morbo di "Cronic", il morbo della cronaca. Meno cronaca, parliamo d'altro. A forza di ridere restano. Basta scherzarci sopra, dobbiamo non starci sotto! Il campanello d'allarme lui l'ha suonato. Abbiamo suonato il campanello. Possiamo andare su e vedere cosa c'è, suonando il campanello d'allarme? Questa è la domanda. L'intelligenza e l'onestà sono una dogana, non passano tutti. Scendiamoci in testa, non basta una piazza. Ogni giorno possiamo fare una manifestazione interiore, nella propria testa! L'abbiamo un'anima o abbiamo solo un corpo? E' una domanda. Siamo feriti dall'illegalità e le bende ce le mettono sugli occhi. Non è lì che vanno le bende. Protesta interiore.
L'altra domanda che mi faccio è: è importante vedere perchè Tanzi è arrivato lì, cosa facciamo nella scuola e nell'Università perchè non si formino industriali di quel genere? Cosa si fa? Questo è il tema! Chiudo. La casa di tolleranza. Torniamo a casa, non tolleriamo più! Non tolleriamo più! I partiti dei partiti!
Grazie Beppe! Pensare! Pensare!" Alessandro Bergonzoni

Ps: Scaricate il logo del V-DAY IO C’ERO e date sfogo alla vostra fantasia stampandolo su magliette, adesivi, segnalibri o pubblicatelo su vostro blog.

25 set 2007

COMMOVENTE...

25 Settembre 2007

Una lettera di padre Benjamin

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Pubblico una lettera di padre Benjamin.

"Caro Beppe Grillo,
sono padre Benjamin, non so se ti ricordi, nel marzo 2003 prima dell’aggressione americana contro l’Iraq, dicevo a “Porta a Porta” che non c’era in quel Paese nessuna arma di distruzione di massa, che era tutta una montatura di Washington per ingannare l’ONU e l’opinione pubblica.
Dicevo che se avessero invaso l’Iraq non avrebbero trovato nessuna arma di distruzione di massa, ma certamente un'eroica resistenza all’invasione. Mi hanno risposto con offese, ingiurie, calunnie e hanno dato ordine alle reti televisive e alle radio di non parlare dei miei libri e dei miei film sull’Iraq. Quando si dice la verità e i potenti Signori delle bugie non possono risponderti con altre menzogne, impiegano la denigrazione, l’insulto, la diffamazione.
Dio ti benedica, Grillo. Anche me hanno trattato da terrorista, perché dicevo la verità su quanto accadeva realmente in Iraq e denunciavo le menzogne dei “Signori delle Bugie” di Washington e Londra. Il Corriere della Sera, in un editoriale (del 2004) di un giornalista amico di un signore libico Capo del Mossad a Roma, aveva pubblicato che facevo parte di un’associazione islamica terroristica. Niente di più. Ho scritto cortesemente al quotidiano di correggere. Nessuna risposta. Il mio avvocato ha scritto al Direttore del quotidiano e al giornalista. Anche per lui, nessuna risposta. Ho fatto causa e ho vinto, con una sentenza definitiva del Tribunale di Milano.
Tutti questi “cani guardiani del Potere” mi trattavano in diretta televisiva da pro Saddam, perché dicevo che secondo l’UNICEF morivano in Iraq da 5 a 6.000 bambini al mese per le conseguenze dell’embargo, mi trattavano da anti-americano, perché dicevo che avevano contaminato la popolazione e l’ambiente con armi all’uranio impoverito, affermavano che queste armi non esistevano!
Gianfranco Fini mi tirava in faccia che non ero degno di portare l’abito religioso, perché affermavo che il rapporto presentato al Congresso americano, rapporto dell’Istituto strategico del Collegio di Guerra della Pennsylvania, conferma che nella strage di Halabja contro i Kurdi, che fece 5.000 vittime, con armi chimiche, l’Iraq non c’entrava niente. Citavo un rapporto ufficiale presentato al Congresso americano nel 1989, ma Fini, che nel 1983 viaggiava con Donald Rumsfeld in Iraq per andare a stringere la mano a Saddam Hussein, lui, nel 2003, Ministro degli Affari Esteri, non sapeva nulla di questo rapporto al Congresso. Ecco perché il processo a Saddam Hussein sulla tragedia dei Kurdi di Halabja non l’hanno mai voluto fare. Ecco perché l’hanno impiccato prima (per aver ucciso 148 estremisti islamici): per evitare il processo per le vittime di Halabja. Sarebbe saltato fuori il famoso rapporto al Congresso intitolato “Iraqi power and U.S. Security in the Middle East (97 pagine)" e sarebbe stato scoperto che in questa faccenda, loro, gli americani, avevano una pesante responsabilità.
Manipolano le coscienze con montagne di menzogne e offendono coloro che divulgano la verità per denigrarli presso l’opinione pubblica con la loro potente macchina di disinformazione. Come hai detto così bene, per farlo, i loro “cani da guardia”, su tutte le reti aziendali, abbaiano. Contro chi attacca la loro egemonia, contro chi denuncia il loro predominio e la loro arroganza. Il loro odio non ha fine. Per fermare chi dice la verità non si fermano dinanzi a nulla. Ecco un esempio: il 14 febbraio 2003 accompagnavo Tareq Aziz e la delegazione irachena per l’incontro con Papa Giovanni Paolo II. Saputa la cosa, hanno fatto di tutto per impedirlo. Sono (i signori delle Bugie e del Potere) intervenuti presso il Cardinale Camillo Ruini e presso alcuni potenti Prelati della Segreteria di Stato del Vaticano, perché mi fosse impedito di incontrare Giovanni Paolo II. E così fu.
Il giorno dell’udienza, arrivato con la delegazione irachena presso la biblioteca del Papa, mi fu impedito di entrare e mi fu chiesto di aspettare (come un cane), da solo, in una stanza. Dopo l’udienza di Aziz con il Papa, quando il Ministro iracheno è venuto a sapere quanto era accaduto, furioso, ha deciso di cancellare la conferenza stampa del pomeriggio presso la Sala Stampa Esteri. E’ soltanto dopo aver insistito per tre volte di mantenere la conferenza che finì per accettare. Tareq Aziz doveva partecipare a “Porta a porta”. Una telefonata del produttore mi informava, la mattina della trasmissione, che era stato vietato ai giornalisti di ricevere il ministro iracheno negli studi della RAI, e furono cancellate tutte le trasmissioni Rai alle quali avrebbe dovuto partecipare Aziz.
Democrazia in delirio. Caro Beppe, dicono di te cose deliranti! Benedetto sei tu, quando sei oltraggiato e offeso, ne esci ancora più grande. E’ così: i Media aziendali devono obbedire ai loro sponsor, lobby dell’armamento e del petrolio. Chi paga, comanda. Prendono i figli di Dio per dei coglioni, ma il peggio è che i figli di Dio non se ne rendono nemmeno conto! Fabbricano, nei loro studi, un video con un attore nel ruolo di Bin Laden.
Un anno fa con la barba grigia, adesso con la barba nera. Se ne accorgono troppo tardi e dicono che la barba di Osama è nera in questo nuovo video, perché è una tradizione degli islamici di tingersi la barba quando sono in guerra. L’anno scorso la barba di Osama era grigia e bianca, oggi è nera! Probabilmente perché l’anno scorso, anche se Bin Laden era in guerra, aveva dimenticato di andare in tintoria. Pronto il nuovo video di Osama barba nera, tutti i “cani da guardia” a trasmetterlo con appassionati commenti.
L’anno scorso, i Servizi segreti francesi avevano dichiarato che Bin Laden era morto e che ne avevano le prove. Sarà risuscitato. In un video, vedi Bin Laden mangiare con la mano destra quando è mancino e tutti coloro che lo conoscevano possono testimoniare che è mancino, ma fa niente, nessuno lo sa. Il suo anello al dito, non è suo, ma fa niente, non si vede bene. Gran parte dei discorsi del Bin Laden super star sono stati scritto da Adam Gadhan, di Los Angeles, il cui nome originale è Adam Pearlman (anche noto come Azzam l’Americano), ma fa niente. Che ne sa il gregge della RAI.
Ti dicono: oggi 27 attentati terroristici in Iraq. Non sanno nemmeno in Iraq chi siano gli autori di queste azioni, ma i Media in Occidente ti dicono che sono dei terroristi. Nell’ultima guerra mondiale, durante l’occupazione della Francia, la radio tedesca di propaganda diceva della Resistenza francese che si trattava di terroristi che attaccano le forze tedesche. Diceva Goebbels, capo della propaganda del III° Reich: “Quando dite una bugia, dovete ripeterla mille volte, alla fine tutti crederanno che è vera”.
Così fanno i servi dell’Impero della Bugia di Washington, Londra, Roma, Parigi e Sidney. Ti ricordi che i “cani guardiani del potere” avevano pubblicato che padre Benjamin aveva ricevuto dal Governo di Saddam Hussein delle "allocazioni" di petrolio. Avevo risposto che non le avevo mai accettate. Quando gli ispettori dell’ONU hanno pubblicato il loro rapporto e hanno scritto che non soltanto il Ministero del petrolio a Baghdad e la SOMO confermava che padre Benjamin non aveva mai ritirato queste allocazioni, ma che le aveva rifiutate ufficialmente con una lettera a Tareq Aziz (della quale gli ispettori dell’ONU avevano una copia), nessun quotidiano, dico nessuno di quelli che mi avevano offeso e denigrato, ha avuto il coraggio di scrivere “ci siamo sbagliati con Benjamin: il rapporto ONU conferma che non ha mai accettato queste allocazioni di barili di petrolio”. Anzi, padre Benjamin è stato l’unico, tra centinaia di personalità, ad aver rifiutato. L’unico stronzo, perché adesso si è fatto fregare il suo petrolio dagli americani.
Invece, puoi immaginarti il casino se fosse adesso rivelato quale società di Donald Rumsfeld faceva business con Saddam Hussein durante l’embargo e la quantità di barili di petrolio ed altro che si sono presi due Capi di Stato di Paesi Europei. E non sono quei Capi di Stato che si potrebbe immaginare, perché contrari all’aggressione contro l’Iraq. No, sono altri.
Potrei scriverti un libro, potrei anche raccontarti un sacco di cose sull’11 settembre 2001, sulle confidenze di Tareq Aziz durante la sua visita in Italia, su cosa probabilmente accadrà prossimamente in Iraq, ma non voglio abusare della tua pazienza e del tutto tempo. Ti ringrazio già di avermi letto fin qui. Volevo soltanto testimoniarti la mia stima per il tuo coraggio. Saranno capaci di tutto per fermarti, ma non ce la faranno. Sul tuo treno stanno salendo ogni giorno sempre più viaggiatori e il tuo binario è diritto, il loro è vecchio, storto e pericoloso. Ricordati di Colui che diceva “la Verità vi renderà liberi”. Jean-Marie Benjamin

Ps: Mastella è nel bosco. Ripeto: Mastella è nel bosco.

Postato da Beppe Grillo

24 set 2007

24 Settembre 2007

Tfr: chi si muove è perduto

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Investire in azioni e obbligazioni la propria liquidazione non è stata una buona idea. Per fortuna il 60% dei lavoratori del settore privato non ha ascoltato le sirene della previdenza integrativa e ha fatto bene.
Beppe Scienza ci spiega perchè.

"Caro Beppe,
è bello sapere di aver dato buoni consigli. Oltretutto così non ti possono accusare di limitarti alle denunce, senza proporre mai nulla di concreto. I recenti crolli di azioni e obbligazioni dimostrano quanto sia stato opportuno il consiglio di tenersi il TFR (www.beppegrillo.it/il_tfr_mormorò).
In effetti il “referendum” per l’abrogazione del TFR non è passato: più del 60% dei lavoratori del settore privato ha preferito non rinunciarvi. Giornali e televisione li invitavano a dare ascolto ai politici e agli economisti amici della previdenza integrativa. Invece gli italiani, birichini!, in larga maggioranza hanno disubbidito a Cesare Damiano, ministro del lavoro ed ex-dirigente di fondo pensione, al bocconiano Tito Boeri, a Giuliano Cazzola o a Marcello Messori, passato dalla Fondazione Di Vittorio ad Assogestioni, l’associazione padronale dei risparmio gestito (certi intellettuali sono proprio campioni di trasformismo).
Hanno preferito dare retta a Beppe Grillo e ai pochi altri che gli consigliavano di tenersi il TFR, come il sottoscritto nel libro “La pensione tradita” (www.fazieditore.it) o Giuseppe Altamore su “Famiglia Cristiana” (www.sanpaolo.org). O più semplicemente hanno dato retta al proprio buon senso. Così ora possono starsene in panciolle, guardando con distacco le turbolenze sui mercati finanziari.
I lavoratori italiani passati ai fondi pensione sono invece giustamente preoccupati. Da fine giugno la Borsa americana è scesa quasi del 2%, quelle europee del 3,5% e l’italiana addirittura del 6%. La crisi in America dei mutui cosiddetti subprime, ha scatenato una serie di crolli che fa perdere soldi a molti rimasti intrappolati nella previdenza integrativa.
Ma il peggio è la mancanza di trasparenza. Nei fondi pensione italiani ci sono obbligazioni legate ai mutui subprime e andate a gambe all’aria? Nei loro portafogli ci sono poi altre mine inesplose? Probabilmente sì, ma non si può saperlo perché gli elenchi completi dei titoli posseduti sono tenuti rigorosamente segreti." Beppe Scienza

Ps: Ho annullato i prossimi due spettacoli di Trento e Novara, ho gridato troppo e mi è andata via la voce. Non preoccupatevi. Ripeto: non preoccupatevi. Le fragole sono mature. Ripeto: le fragole sono mature.
(By Beppe Grillo!!!)

23 set 2007

PARTITI...ARRIVATI!

23 Settembre 2007

I partiti e i condannati

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23 condannati in via definitiva ci rappresentano. Nessuno di loro, dopo l’otto settembre, ha fatto un passo indietro. Si è dimesso. Chi lo avesse fatto sarebbe diventato un eroe, il precursore di una nuova politica. Che ha radici in parole dimenticate: morale, etica, giustizia. Che si ispira a servitori dello Stato come Ambrosoli, Borsellino, Falcone, Livatino, Chinnici, Dalla Chiesa.
Ci sono state altre stagioni della politica, migliori di questa. Vi immaginate Moro, Berlinguer, De Gasperi eletti in Parlamento condannati per estorsione, banda armata o tangenti?
Ho gridato che bisogna distruggere i partiti. Quelli che rappresentano gruppi di potere e appetiti forti. Lontani dai cittadini, ma vicino alle municipalizzate e alle banche, ad appalti e inceneritori.
Chi ha eletto i magnifici 23? I segretari di partito, non i cittadini a cui è stato negato il voto di preferenza con un piccolo golpe. Una dozzina di persone ha deciso per tutti.
Si chiama oligarchia, non democrazia.
Se i condannati sono l’effetto, le cause sono i capi dei partiti e per questo vanno giudicati.
Berlusconi è primo assoluto con 10 condannati netti, il 40% del totale.
Seguono distaccati Bossi con 3 condannati e, a pari merito, Casini e Fini con 2 condannati.
Vi è infine un gruppone formato da RNP, PRI, Nuovo Psi, Margherita, DS e Dc-Psi con 1 condannato.
Il capo azienda di Forza Italia ha detto che i suoi elettori mi considerano la peggiore costola della sinistra. Non mi offendo. Mi hanno dato del fascista, di uno di sinistra che parla con un linguaggio di destra, del neo qualunquista, del delinquente, del terrorista. Mi metta dove gli pare.
Alle prossime elezioni aumenti però i condannati nella sua lista, li porti al 100%. Tra amici e conoscenti dovrebbe farcela.

Postato da Beppe Grillo

INCLEMENZA...per Clemente

23 Settembre 2007

Blog perigliosi

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La Rete è nata libera. Una delle sue leggi è la trasparenza. Non si può nascondere nulla in Rete e non si possono raccontare balle. La Rete è la fine dei politici che dichiarano una cosa e ne fanno un’altra. Chi apre un blog dovrebbe saperlo. Un politico può finire come Gentiloni sommerso dalla marea di richieste (inevase) su Rete4 (è sempre a giocare a tennis con Ermete) o, peggio, come Mastella.
Parlare di Mastella è come sparare su un tonno in scatola. Non riesco più a stargli dietro. Ha aperto un blog,
clementemastella.blogspot.com, per dialogare con i cittadini, ma non pubblica le migliaia di commenti negativi.
Quelli positivi arrivano solo da Ceppaloni.
La Rete non tollera questo tipo di comportamento. Un blogger ha scritto: “Mastella ha uno sguardo da banconota falsificata male”.
Altri si sono spinti oltre e hanno clonato il suo blog per poter commentare. Quando il Ministro dell’Indulto pubblica un post lo pubblicano subito anche loro consentendo i commenti.
Tra i più popolari dementemastella.blogspot.com, clementepastella.blogspot.com e ceppalonisburning.blogspot.com.

La ceppalonata di giornata:
Il ceppalonico: “Ha chiesto al Csm di disporre il trasferimento cautelare d'ufficio nei confronti del pm di Catanzaro Luigi de Magistris". Secondo alcuni: "L'iniziativa giunge proprio nel momento in cui il pm De Magistris sta valutando se iscrivere il ministro nel registro degli indagati.” da Repubblica.it

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del 16 Settembre 2007


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