Sintetizzo l'articolo pubblicato da Alessandro Longo su "L'Espresso" il 27/06/2011.
"Dalla settimana prossima l'Autorità delle comunicazioni avrà il diritto arbitrario di oscurare siti senza un processo. Una norma che non esiste in nessun Paese libero. Fortemente voluta da Berlusconi e da Mediaset".
Secondo una delibera Agcom sulla tutela del copyright online, dal 6 Luglio la stessa agenzia avrà il potere di oscurare i siti web accusati di facilitare la pirateria senza regolare processo ma solo in base alle segnalazioni dei detentori di Copyright.
Sono evidenti gli interessi di Mediaset nella "modellazione" di un web che non sia concorrenziale ai suoi interessi (come dimostrato dalle precedenti denunce contro Google per i video di Youtube).
Il sospetto che poi, come spesso accade, questo potere venga utilizzato per scopi politici è ovviamente fondato dato il macroscopico conflitto d'interessi del Presidente del Consiglio italiano.
Inutile aggiungere che in nessun paese democratico esiste un tale potere senza contrappesi e che questo tipo di normative ci avvicinano inquietantemente a paesi come la Cina.
Possiamo solo augurarci che la società civile sia in grado di respingere questo grave attacco ai diritti fondamentali dei cittadini.
In tal proposito invitiamo tutti a firmare la petizione online:
http://www.petizionionline.it/petizione/no-alla-censura-del-web-italiano/4443
"Dalla settimana prossima l'Autorità delle comunicazioni avrà il diritto arbitrario di oscurare siti senza un processo. Una norma che non esiste in nessun Paese libero. Fortemente voluta da Berlusconi e da Mediaset".
Secondo una delibera Agcom sulla tutela del copyright online, dal 6 Luglio la stessa agenzia avrà il potere di oscurare i siti web accusati di facilitare la pirateria senza regolare processo ma solo in base alle segnalazioni dei detentori di Copyright.
Sono evidenti gli interessi di Mediaset nella "modellazione" di un web che non sia concorrenziale ai suoi interessi (come dimostrato dalle precedenti denunce contro Google per i video di Youtube).
Il sospetto che poi, come spesso accade, questo potere venga utilizzato per scopi politici è ovviamente fondato dato il macroscopico conflitto d'interessi del Presidente del Consiglio italiano.
Inutile aggiungere che in nessun paese democratico esiste un tale potere senza contrappesi e che questo tipo di normative ci avvicinano inquietantemente a paesi come la Cina.
Possiamo solo augurarci che la società civile sia in grado di respingere questo grave attacco ai diritti fondamentali dei cittadini.
In tal proposito invitiamo tutti a firmare la petizione online:
http://www.petizionionline.it/petizione/no-alla-censura-del-web-italiano/4443
2 commenti:
Perchè piuttosto non una legislazione che favorisca chi alvora con le lingue e con itnernet?
Sono pienamente d'accordo.
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