22 mar 2008

Metti tre giorni a Bolzaneto

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Metti tre giorni a Bolzaneto. Metti una caserma in collina, all’ingresso di Genova. Metti Fini, vice presidente del Consiglio, in cabina di regia. Nella sala operativa della questura. Metti Castelli, ministro della Giustizia, in visita guidata notturna alla caserma. Metti che veda ragazzi nella posizione del cigno. Gambe divaricate, braccia al muro. Metti che dopo vada a dormire.
Metti la polizia che tortura ragazzi e ragazze inermi. Italiani e stranieri. Metti braccia spezzate, denti spaccati, mandibole rotte. Metti donne costrette a spogliarsi di fronte ai poliziotti. Metti minacce di stupro. Metti manganelli in mezzo alle gambe. Metti detenuti costretti a gridare: “Che Guevara figlio di una puttana”. Metti persone inermi a terra. Metti costole rotte a calci. Metti teste spaccate. Metti gente terrorizzata, senza sonno, senza cibo.
Metti politici italiani che propongono la moratoria per la pena di morte. Metti la Bonino e D’Alema contenti come dei bambini. Metti l’Italia che non ha ratificato dopo ventuno anni la convenzione dell’ONU che vieta la tortura. Metti un’Italia in cui non è punibile il reato di tortura. Metti i torturatori di Bolzaneto accusati solo di abuso di ufficio. Metti l’abuso di ufficio prescritto nel 2009. Metti l’Europa che ci considera una nazione di buffoni, di neo fascisti e di post comunisti.
Metti Berlusconi e Fini che fanno un nuovo G8 ad Arcore. Metti cittadini, molti cittadini, che vogliono partecipare. Metti il reato di tortura non ancora introdotto in Italia. Metti Castelli svegliato nel cuore della notte per controllare. Metti i responsabili politici dei fatti di Bolzaneto puniti dalla legge. Metti il Parlamento che introduce il reato di tortura.
Metti un treno di mezzanotte che ci porta lontano, in un paese civile. Un’aria leggera dal finestrino aperto.
V-day 25 aprile. Informazione libera in libero Stato.

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20 mar 2008

...senza parole

18 mar 2008

Non votate per le liste Merlin!!!

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Le liste elettorali sono come un uovo di Pasqua trasparente. Non c’è nessuna sorpresa. Dell’Utri, Cuffaro, Carra, Crisafulli sono già stati eletti, insieme a tutti gli altri. Diventeranno nostri dipendenti a 25.000 euro al mese anche Fassino (per la quarta volta), sua moglie (per la quinta volta), D’Alema, gli avvocati e la segretaria dello psiconano. La Camera e il Senato sono al completo. Sold out.
Il Parlamento è la nuova casa chiusa degli italiani. La porcata elettorale Calderoli/psiconano del 2006 ha istituito le liste chiuse. Le liste Merlin. Ha tolto ai cittadini la possibilità di scegliere il proprio candidato. Deputati e senatori vengono raccolti dalle strade d’Italia dai segretari di partito. Figure politiche ormai tra i papponi e i magnaccia.
Il vostro voto non serve. I giochi sono stati fatti. Non ci credete? Prima delle elezioni pubblicherò la composizione della Camera e del Senato, nome per nome, prescritto per prescritto, condannato per condannato. Dopo le elezioni, controllate chi è stato eletto. Se le mie previsioni risulteranno esatte, vuol dire che vi hanno preso per il culo.
C’è un’altra cosa che non mi va giù. Che sindaci e presidenti regionali si possano dimettere per candidarsi alle politiche. I cittadini del loro Comune e della loro Regione li hanno votati per un mandato di cinque anni. Li hanno assunti per fare un lavoro ben preciso. Loro se ne fregano dei datori di lavoro. Della loro città, della loro Regione. Formigoni si dimette da Presidente della Lombardia per fare il ministro degli Esteri. Topo Gigio Veltroni si dimette da sindaco di Roma per fare il segretario di partito. Ma non vi sentite presi in giro? I soldi per le campagne elettorali regionali e comunali in Lombardia e a Roma, il tempo dei cittadini, nuove elezioni, nuovi assessori. Questi cambiano posizione ogni volta che ci guadagnano di più. Sono puttane politiche.
Non votate, è l’unica scelta che vi è rimasta. Non legittimate una legge elettorale incostituzionale. Spiegate a chi crede di esercitare un suo diritto il 13 aprile che è vittima di un incantesimo. Chi vota diventa complice, anche se non lo sa.

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del 9 marzo 2008

No alle Olimpiadi di sangue


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L’Italia non deve partecipare alle Olimpiadi di Pechino. I Giochi Olimpici sono bagnati del sangue dei tibetani. A Lhasa sono morte almeno 100 persone, alcune bruciate vive. Protestavano nell’anniversario della sanguinosa repressione cinese del 1959.
Il buddismo non è una religione di conquista, non ha causato stragi secolari come le religioni monoteiste. Il buddista può essere ucciso, ma non uccide. Il governo cinese minaccia nuove stragi se i tibetani non cesseranno le manifestazioni entro lunedì. Li minaccia a casa loro, in una nazione occupata. Minaccia un popolo costretto in gran parte all’esilio. Di cui ha distrutto i monasteri. Di cui vorrebbe cancellare l’identità con una immigrazione selvaggia.
I tibetani sono uno dei popoli più pacifici della terra. Da decine di anni è in atto nei loro confronti un piccolo olocausto dagli occhi a mandorla, ma l’Occidente volta sempre la testa dall’altra parte. Pecunia WTO non olet. Né Valium, né lo psiconano hanno voluto ricevere il Dalai Lama in visita in Italia lo scorso autunno. E’ stato trattato come un paria, prima gli affari, poi i diritti civili. I nostri grandi statisti: la vergogna internazionale d’Italia.
Gli atleti italiani rinuncino alle Olimpiadi. Facciano outing contro la dittatura, sarà la migliore azione della loro vita. Figli e nipoti ne saranno fieri. Molti taliani gliene daranno merito. Li ospiterò a casa mia durante le Olimpiadi e, come rimborso, li pagherò come personal trainer.
Le Olimpiadi di Pechino non si possono celebrare sui massacri di Lhasa. Per ogni finale olimpica, per ogni premiazione ci sarà il ricordo di un tibetano assassinato e di una Nazione stuprata sotto gli occhi indifferenti del mondo. Ho incontrato il Dalai Lama a Milano. Ho incontrato un uomo buono, aperto, disponibile, ma assolutamente determinato a restituire la libertà al suo popolo. Lo saluto da questo blog.
No alle Olimpiadi di sangue.

Ps. Oggi alle ore 17.00 sarò in Piazza Navona, a Roma, per sostenere la lista civica del meetup degli Amici di Beppe Grillo.

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12 mar 2008

DOCUMENTI.

LA "CARTA" DEL MOVIMENTO NONVIOLENTO

Il "Movimento Nonviolento" lavora per l'esclusione della violenza
individuale e di gruppo in ogni settore della vita sociale,
a livello locale, nazionale e internazionale,
e per il superamento dell'apparato di potere
che trae alimento dallo spirito di violenza.

Per questa via il movimento persegue lo scopo della creazione
di una comunita' mondiale senza classi
che promuova il libero sviluppo di ciascuno
in armonia con il bene di tutti.


Le fondamentali direttrici d'azione del movimento nonviolento sono:

1. l'opposizione integrale alla guerra;

2. la lotta contro lo sfruttamento economico e le ingiustizie sociali,
l'oppressione politica ed ogni forma di autoritarismo, di privilegio
e di nazionalismo, le discriminazioni legate alla razza, alla provenienza
geografica, al sesso e alla religione;

3. lo sviluppo della vita associata nel rispetto di ogni singola cultura,
la creazione di organismi di democrazia dal basso per la diretta e
responsabile gestione da parte di tutti del potere, inteso come servizio
comunitario;

4. la salvaguardia dei valori di cultura e dell'ambiente naturale, che sono
patrimonio prezioso per il presente e per il futuro, e la cui distruzione
e contaminazione sono un'altra delle forme di violenza dell'uomo.

Il movimento opera con il solo metodo nonviolento, che implica il rifiuto
dell'uccisione e della lesione fisica, dell'odio e della menzogna,
dell'impedimento del dialogo e della liberta' di informazione e di critica.

Gli essenziali strumenti di lotta nonviolenta sono:
l'esempio, l'educazione,
la persuasione, la propaganda, la protesta, lo sciopero,
la noncollaborazione, il boicottaggio, la disobbedienza civile,
la formazione di organi di governo paralleli.

8 mar 2008




Volevo segnalare a tutti i lettori una intervista in esclusiva che il prof. Gennaro Carotenuto ha fatto ad Evo Morales, presidente della Bolivia, in occasione del “V Incontro mondiale di intellettuali e artisti in difesa dell’umanità” tenutosi a Cochabamba. Credo sia un documento imperdibile e di ottima qualità, come da sempre Carotenuto ci ha abituati. L'intervista, che fa invidia ai maggiori mezzi d'informazione tradizionali italiani e non solo, è consultabile sul blog di Gennaro Carotenuto a questo link:
Con Evo Morales: “il movimento indigeno è la riserva morale dell’umanità”

10 feb 2008

La televisione è occupata dai politici che discutono di percentuali, coalizioni, apparentamenti, accordi di desistenza, collegi elettorali.
E' gente separata dal Paese. Dei fatti nostri, lavoro, salute, ambiente non parla mai.
Ci spiegano che la politica è una vocazione, una missione.
Una volta presi i voti si è politici a vita. Chi fa politica, lo ha affermato Franceschini, deve essere disposto a sporcarsi le mani.
Tangenti, reati amministrativi, corruzione si possono sempre lavare con l’indulto, con le prescrizioni, con l’abolizione del falso in bilancio.
Lo sporco impossibile non esiste.
C’è sempre una legge ad castam che lo fa diventare bianco che più bianco non si può.
Il politico italiano DEVE avere le mani sporche.
In Inghilterra “civil servants”, da noi “dirty hands”.
Ieri è successo qualcosa a Anno Zero.
Dopo aver ascoltato i politici (ma cosa vuol dire questa parola?), gli starnazzamenti della Prestigiacomo, le convulsioni di Furio Colombo e il nulla di Franceschini, un ragazzo ha preso la parola.
Ha parlato di sicurezza sul lavoro, delle nuove povertà, di malattie (tumori) professionali.
Gli ha gridato che sono persone inutili, ma ben pagate, che parlano a vanvera.
Ha detto quello che pensano gli italiani.
Un altro ragazzo è intervenuto. Un ventenne con occhiali e cravatta che ha ottenuto il massimo punteggio a un concorso pubblico senza avere padrini.
E per questo è stato escluso.
Ha spiegato che la destra e la sinistra non esistono. Sono concetti metafisici.
E ha mandato a fanculo i nostri dipendenti.

Questi ragazzi sono un esempio da seguire.

Tu che mi leggi sei Beppe Grillo.

Tu puoi andare in una trasmissione televisiva, alzarti in piedi e vendicare gli italiani.
Tu puoi parlare di parlamento pulito, di precariato, di morti sul lavoro, di raccolta differenziata. Lo puoi gridare.
Tu puoi fare una domanda a un dipendente sul conflitto di interessi, sul falso in bilancio, sull’indulto, su Europa 7, sulla corruzione di giudici per la Mondatori e PRETENDERE una risposta con una telecamera piazzata sulla sua faccia (*).
Tu sei Beppe Grillo.
(*) Inserisci il filmato su YouTube con il tag: "Io sono Beppe Grillo"